top of page

ANNO DOMINI 1515


Tutti gli abitanti della Terra di Montevarchi erano in frenetica agitazione per l’imminente festa, nonostante fossero quelli giorni d’inverno, enormemente carichi di pioggia e di vento. L’avvenimento era di quelli che si ricordano per sempre nella memoria di una comunità cittadina: la visita in paese di un Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica Romana. La grande notizia incombeva ormai sicura e certa: Papa Leone X (1476 – 1521), al secolo Giovanni dè Medici, durante il viaggio che avrebbe intrapreso verso la città di Bologna (scelta come sede delle trattative con il Re Francesco I di Francia, relative al possesso dei territori di Parma e Piacenza), sarebbe passato proprio da Montevarchi, soggiornandovi per un intera notte. Come un formicaio totalmente impazzito, tutto il paese si trovò avvolto nella frenesia degli imminenti preparativi, che finalmente giunsero al culmine nel momento in cui, secondo le testimonianze giunte fino a noi (1): “[..]….giunse egli [il Papa] la sera del dì 23 novembre in Montevarchi, e per quanto dice la tradizione ancor vegliante nel paese, ebbe alloggio nella casa che fu già di Francesco Nacchianti.. (vedi nota 2). [mentre]…gli altri Cortigiani si distribuirono in vari luoghi, e parte si avviarono a San Giovanni, parte a Figline. La seguente mattina del dì 24 in cui cade la festa di S. Grisogono, portossi il Pontefice alla Chiesa Prioria in oggi Collegiata, accompagnato… dai cardinali Adriano, Cornaro, Bibiena, Salviati e Cybo, dal magnifico Lorenzo dè Medici (3) e dagli Ambasciatori dell’imperatore ed altri Potentati, e quivi udita la S. Messa, osservata la Cappella della Reliquia, volle questa vedere, e genuflesso l’adorò, essendogli stata presentata dal P. Maestro Antonio Pettoni Minore Conventuale [del locale monastero francescano di San Lodovico]. [..].datoli in mano la Reliquia del SS. Latte nella solita Coppa, si fu per Sua Santità due volte detto tal Reliquia non vedere, e replicato a S.S. dal detto Maestro Pettoni l’infrascritte formali parole, cioè, “Aspiciat Sanctitas Tua guttam in fundo”, per le quali parole mosso di nuovo, col suo occhiale di argento riguardando, di subito genuflesso disse le formali parole, “Nunc Video”, e quella con grandissima venerazione adorò (4). Per tutto quel giorno 24 novembre, volle il Sommo Pontefice che lucrassero Indulgenza Plenaria tutti quelli che visitavano la Chiesa. [gli Operai della Fraternita del Latte]…Fecero inoltre incidere in marmo l’Arme di questo Pontefice, e la memoria del fatto, e questa affiggere sopra la porta del Santuario, dove si conservava la S. Reliquia (5).”Pittura murale di Palazzo Mari (attuale sede del locale Monte dei Paschi).

L’arrivo di Leone X a Montevarchi. Sullo sfondo s’intravedono una porta d’accesso della medievale cinta muraria (forse l’antica Porta Fiorentina) e la Collegiata di San Lorenzo.

Note:

(1)“Memorie sulla esistenza e Culto della Sacra Reliquia che si venera nella Insigne Collegiata di Montevarchi” di Prospero M. Gasparo Prop. Conti, Seconda Edizione (fedelmente riprodotta su quella del 1787), Montevarchi, Tipografia Varchi, anno 1896.

(2) La famiglia Nacchianti, all’epoca degli avvenimenti una delle più importanti della nobiltà montevarchina, annovererà tra i suoi esponenti principali Jacopo (o Giacomo) Giovanbattista Nacchianti (Firenze, 15 ottobre 1502 – Chioggia, 24 aprile 1569), vescovo della città di Chioggia e Teologo al Concilio di Trento del 1545. All’interno dell’edificio citato, situato attualmente in via Isidoro del Lungo n° 35, si volle ricordare il soggiorno papale facendo dipingere, sopra una porta presente al primo piano, un grande stemma mediceo, sormontato dalle insegne papali ed affiancato lateralmente da due angioletti. Al di sotto della realizzazione (ancora oggi presente), venne apposta la seguente iscrizione: “IL PONTEFICE LEONE X PASSANDO A FIRENZE – E BOLOGNA L’ANNO MDXV IL DI’ XXIII NOVEMBRE – FU ALLOGGIATO IN QUESTA CASA E VI SI TRATTENNE TUTTO – IL GIORNO APPRESSO”.

(3) Lorenzo di Piero dè Medici (Firenze, 1492 – villa di Careggi, 1519), sarà Duca di Urbino dal 1516 al 1519, grazie alla nomina avuta dallo zio Leone X. Figlio di Piero II dè Medici (detto “il Fatuo”) e di Alfonsina Orsini, viene a volte erroneamente confuso con il nonno Lorenzo il Magnifico.

(4) Secondo le regole del Diritto Canonico, è questo il rituale da utilizzare per il riconoscimento ufficiale di una reliquia.

(5) La Memoria in oggetto, è ancora oggi presente nella Collegiata di San Lorenzo, seppur spostata sul lato destro della chiesa.



Post in evidenza
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Non ci sono ancora tag.
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page